Il maggiore dei vigili urbani Pirillo chiede di patteggiare 2 anni di reclusione, altri 6 agenti sempre col patteggiamento invocano l’applicazione della pena pecuniaria, mentre l’ispettore Milione e il segretario comunale Lo Moro saranno giudicati il 7 maggio

CASTROVILLARI – Stamane, dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Castrovillari, il maggiore Pietro Pirillo (foto a sinistra) in forza alla polizia municipale di Corigliano-Rossano, ha formulato istanza di patteggiamento per essere condannato a 2 anni di reclusione con pena sospesa.

Oltre all’ufficiale, altri 6 agenti del Corpo – Domenico Forte, Leonardo Aurelio, Antonio Giardino, Angela Barbara Lo Prete, Raffaella Federico e Antonio Sapia – hanno chiesto di patteggiare la condanna, attraverso un’istanza di commutazione della pena da detentiva a pecuniaria.

Un altro vigile, l’ispettore Marcello Milione, e il segretario generale del Comune, Paolo Lo Moro (a destra nella foto d’apertura) hanno invece richiesto d’essere giudicati avvalendosi del rito abbreviato sulla base degli atti in esito alla conclusione delle indagini preliminari che furono condotte dal sostituto procuratore Flavio Serracchiani, e il processo nei loro confronti è stato fissato per il prossimo 7 maggio.

L’assenteismo di Pirillo e le false attestazioni della sua presenza in servizio

Al centro dell’inchiesta giudiziaria v’è la figura del maggiore Pirillo, che unitamente all’ispettore Milione in questi ultimi anni ha rappresentato il vertice della polizia locale per decisione del sindaco Flavio Stasi (nei prossimi giorni, in esito al recente concorso pubblico, prenderà servizio il colonnello Luigi Greco in qualità di comandante della polizia locale e dirigente del relativo settore).

Il segretario comunale Lo Moro, già dirigente amministrativo del Settore di Polizia locale (poi passato di mano al dirigente Antonio Le Fosse), era finito nell’inchiesta della Procura castrovillarese, condotta “sul campo” dalla guardia di finanza di Corigliano-Rossano, in qualità di presidente d’una commissione di concorso nominata dalla giunta del sindaco Stasi e finalizzata alla selezione di 16 vigili urbani temporanei da assumere a tempo determinato alle dipendenze del Comune.

Il segretario comunale Lo Moro e il sindaco Stasi

Le telecamere “spia” della finanza su ordine della Procura

Il terremoto giudiziario era deflagrato in Municipio nel maggio del 2021, con una misura cautelare di natura interdittiva nei confronti del principale indagato, il maggiore Pirillo, che il giudice per le indagini preliminari, Biagio Politano, sospese dal servizio pubblico per tre mesi.

Tra i mesi di luglio ed agosto del 2020, attraverso telecamere “spia” installate di nascosto in prossimità dei dispositivi marcatempo collocati nel Comando rossanese dei vigili, servizi d’osservazione e pedinamento, disamina di documenti acquisiti in Municipio e testimonianze di persone informate sui fatti, i finanzieri della Compagnia cittadina avevano ricostruito, e poi documentato al magistrato inquirente della Procura, innanzitutto il comportamento del maggiore Pirillo.

Del quale sarebbero stati accertati numerosi episodi d’assenteismo, d’illegittimo e ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa auto-attestazione della presenza in servizio. Per questo, infatti, Pirillo è imputato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di fraudolenta attestazione della propria presenza in servizio.

Una sequenza delle indagini delle fiamme gialle

I vigili Forte, Aurelio, Giardino, Lo Prete, Federico e Sapia, invece, di concorso nel reato, d’avergli cioè dato man forte, usando il badge del “capo” per farlo figurare presente in servizio quando in realtà era assente.

Nel corso delle indagini era stata inoltre accertata la falsità materiale d’alcuni verbali redatti dalla commissione giudicatrice di concorso composta da Pirillo, dal segretario comunale Lo Moro e dall’ispettore Milione. E proprio Lo Moro e Milione sono imputati per avere falsamente certificato la presenza di Pirillo, in realtà assente durante le riunioni della commissione concorsuale.

L’ispettore Milione

A dispetto del fatto che il processo abbia ad oggetto reati commessi nell’esercizio delle funzioni pubbliche comunali, l’amministrazione del sindaco Stasi non ha inteso di costituirsi parte civile in giudizio nei confronti dei dipendenti dell’ente imputati. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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