La motivazione risiede nel fatto che le carte della maxi-inchiesta dell’Antimafia a carico di cassanesi e coriglianesi sono troppo voluminose

Scena muta. Gli arrestati nell’ambito della maxi-inchiesta “Gentlemen 2” condotta dalla Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ai loro interrogatori di garanzia fissati in carcere da parte del giudice per le indagini preliminari distrettuale, Arianna Roccia, che lunedì ha fatto eseguire dalla guardia di finanza la propria ordinanza applicativa delle misure cautelari.

Non ha inteso rispondere il 36enne di Cassano Jonio Pasquale Forastefano inteso come “L’animale” o “Il pazzo” (difeso dall’avvocato Pasquale Di Iacovo del foro di Castrovillari), ritenuto tra i capi della “supercosca” di ‘ndrangheta Abbruzzese-Forastefano che da Cassano Jonio estende il proprio dominio su Corigliano-Rossano e sul resto del comprensorio della Sibaritide.

Pasquale Forastefano

Forastefano è detenuto in regime di carcere duro al 41-bis nel braccio di massima sicurezza del penitenziario di Parma, dopo il suo primo arresto avvenuto nel febbraio del 2021 nell’ambito di un’altra maxi-inchiesta antimafia – quella battezzata “Kossa” – condotta dalla stessa Procura catanzarese, che nel mese di luglio dell’anno scorso l’ha visto condannato in primo grado a 16 anni di carcere per associazione mafiosa, estorsione ed altro. 

I coriglianesi

Non hanno inteso rispondere alle domande di giudice e pubblico ministero neppure i coriglianesi arrestati. Così il pregiudicato 58enne Arcangelo Conocchia alias‘U dottoree il figlio 39enne anch’egli pregiudicato Tonino Conocchia (loro agli arresti domiciliari, difesi dagli avvocati Franco Oranges, Ettore Zagarese ed Andrea Salcina del foro di Castrovillari), il 39enne Giuseppe Andrea Mangano (difeso dall’avvocato Oranges), il 39enne Giuseppe Esposito (lui indagato con obbligo di firma in caserma, difeso dall’avvocato Gianni Scatozza del foro di Castrovillari), il 25enne Francesco Carmine Lombisani (difeso dall’avvocato Antonio Fusaro del foro di Castrovillari), il 33enne Daniele Caravetta, il 41enne Francesco Pasquale Cimino e il 31enne Davide Paldino (difesi dall’avvocato Di Iacovo).

Angelo Caravetta

Nulla finora è trapelato circa l’esito dell’interrogatorio in carcere del 50enne ex consigliere comunale coriglianese Angelo Caravetta.

La motivazione del fatto che gl’indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, a detta d’alcuni degli avvocati difensori, risiede nell’eccessiva voluminosità delle contestazioni mosse agl’indagati, contenute nelle corposissime carte a disposizione degli stessi e dei loro stessi difensori. redazione@altrepagine.it 

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