CATANZARO – I giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 31enne di Cassano Jonio Alessandro Forastefano (foto), nell’ambito della maxi-inchiesta della Procura distrettuale Antimafia “Gentlemen 2” sulla presunta associazione a delinquere finalizzata a un colossale traffico di sostanze stupefacenti transnazionale.

Forastefano rimane comunque detenuto nel carcere di Rovigo, a seguito della condanna in primo grado a 8 anni di reclusione inflittagli un anno fa nel processo anti-‘ndrangheta “Kossa”.

Si tratta del fratello del 36enne Pasquale Forastefano detto “L’animale”, che la Procura Antimafia catanzarese diretta da Nicola Gratteri ritiene l’attuale boss della famiglia ‘ndranghetista cassanese dei Forastefano e che è detenuto al carcere duro del 41-bis nel carcere di Parma dopo la condanna di primo grado a 16 anni in “Kossa”.

Pasquale Forastefano

Ad Alessandro, difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Cesare Badolato, come al fratello, era stato notificato in carcere l’ordine di carcerazione anche per “Gentlemen 2”, lo scorso 5 giugno, assieme ad altre 23 persone.

Le accuse nei suoi confronti

Alessandro Forastefano è ritenuto partecipe dell’associazione a delinquere poiché – secondo gli inquirenti – avrebbe fornito al gruppo criminale il supporto necessario per organizzare l’importazione e l’acquisto di sostanze stupefacenti, ed avrebbe partecipato alle riunioni dove venivano assunte le decisioni relative all’attività d’approvvigionamento di droga, finanziando l’importazione di grossi carichi di cocaina dal Sudamerica.

In particolare, avrebbe fornito la disponibilità di camion appartenenti alla società di trasporti di cui è titolare e il trasporto su gomma dello stupefacente, che, giunto in Germania, doveva arrivare fino alla Calabria. Le accuse, però, non hanno superato il vaglio del Riesame per quel che concerne la misura cautelare. direttore@altrepagine.it