Ultimo atto formale della Procura di Castrovillari, l’indagine poi passerà ufficialmente all’Antimafia

CASTROVILLARI – L’ufficio di Procura presso il Tribunale di Castrovillari ha fissato per la giornata di domani, nell’obitorio dell’ospedale “Nicola Giannettasio” di Corigliano-Rossano, l’esame autoptico sul cadavere del 49enne pregiudicato rossanese Carmine Morello (foto)

rinvenuto nella mattinata di domenica 3 settembre scorso in un’isolata campagna di contrada Stranges, nella periferia rossanese della città jonica, in avanzato stato di decomposizione. Dopo l’autopsia con annessa perizia balistica, la salma verrà consegnata ai familiari per le esequie funebri.  

L’obitorio dell’ospedale “Giannettasio” dove si trova da domenica il cadavere dell’ucciso

Il fatto di sangue maturato in seno alla ‘ndrina rossanese

Secondo fonti investigative, Morello è stato ammazzato a colpi d’arma da fuoco proprio nel posto in cui sono stati trovati i suoi resti, la mattina della sua misteriosa scomparsa, avvenuta lo scorso 9 agosto (leggi QUI).

Morello detto ‘U Righiarar, scarcerato nel 2018 dopo diversi anni di detenzione, aveva alle spalle una condanna definitiva per associazione mafiosa nell’ambito del maxi-processo anti-‘ndrangheta “Stop”. Quello contro la ‘ndrina rossanese che fino a poco più di due anni fa era capeggiata, anche dal carcere duro in regime di 41-bis dove’era detenuto da un decennio e stava scontando tra l’altro una condanna definitiva all’ergastolo, dall’ex superboss dagli “occhi di ghiaccio” Nicola Acri, nel frattempo “pentitosi” e divenuto collaboratore di giustizia.

’U Righiarar è rimasto vittima d’una fatale imboscata di stampo ‘ndranghetista, attraverso la quale l’attuale “direttorio” della ‘ndrina rossanese ha deciso di regolare qualche suo importante “conto”. Mandando, al contempo, un chiaro quanto sinistro “messaggio” a quanti, proprio come lui, di Occhi di ghiaccio furono dei fidatissimi “gregari”.

Le indagini “sul campo” condotte dai carabinieri del Reparto territoriale

Le indagini sul campo vengono condotte, sin dal giorno in cui i familiari di Morello per avevano denunciato l’inspiegabile scomparsa, dai carabinieri in forza alla Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano, diretti dal tenente colonnello Marco Filippi.

Dopo oltre una ventina di giorni di certosine investigazioni, erano stati gli stessi esperti detective dell’Arma cittadina ad arrivare a scoprire il posto in cui Morello è stato eliminato dalla scena terrena, senz’alcun tipo di “segnalazione”.

Le indagini finalizzate a scoprire l’identità del sicario o dei sicari di Morello, ma anche i loro mandanti e chi in qualunque modo abbia collaborato per portare a compimento il fatto di sangue, continuano a ritmo serrato. 

A formalizzare gl’incarichi al medico legale e al consulente balistico per l’autopsia sul cadavere di Morello, da cui emergeranno con esattezza il numero di colpi, il calibro o i calibri e il tipo o i tipi d’arma da fuoco adoperati per ammazzarlo, è toccato ai magistrati dell’ufficio inquirente ordinario di Castrovillari, guidato dal procuratore capo Alessandro D’Alessio.

Con ogni probabilità sarà il loro ultimo atto, perché il fascicolo d’indagine sull’omicidio è destinato ad approdare sulle scrivanie dei loro colleghi della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, diretta dal procuratore Nicola Gratteri. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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