Il pregiudicato 44enne è detenuto in carcere dal 29 luglio con l’accusa d’essere l’autore del pestaggio a sangue che tre mesi dopo fu fatale per il noto commerciante

CATANZARO – Per la seconda volta nel giro di due mesi, la posizione del 44enne pregiudicato coriglianese Salvatore Lagano dovrà essere vagliata da una triade di giudici presso il Tribunale del riesame, a Catanzaro.

I giudici della libertà ne rigettarono il ricorso e gli negarono la scarcerazione i primi di settembre, quando Lagano era accusato di tentato omicidio;

adesso dovranno valutare lo stesso quadro indiziario a suo carico, ma in ordine alla ben più grave imputazione d’omicidio.

Salvatore Lagano

In carcere, nel penitenziario di Castrovillari, è preventivamente detenuto dal tardo pomeriggio del 29 luglio, quando venne prelevato dai carabinieri presso la sua abitazione dello Scalo di Corigliano in forza d’un fermo d’indiziato di delitto firmato dal sostituto procuratore di Castrovillari Veronica Rizzaro.

Quel fermo, il 2 agosto, si trasformò in ordinanza di custodia cautelare per decisione del giudice per le indagini preliminari castrovillarese Simone Falerno, che quel giorno l’aveva interrogato e al cospetto del quale Lagano aveva energicamente negato d’avere nemmeno minimamente a che vedere col pestaggio a sangue di cui fu vittima ai primi di giugno il noto commerciante 49enne coriglianese Cosimo Costa, ridotto allora quasi in fin di vita, ricoverato nell’ospedale di Cosenza per oltre tre mesi, e, purtroppo, il 19 settembre deceduto.

Cosimo Costa all’interno di quello che era il suo negozio d’ortofrutta

La sua innocenza, l’indagato l’aveva ribadita il 4 ottobre dinanzi al giudice per le indagini preliminari di Castrovillari Biagio Politano, che qualche giorno prima aveva emesso nei suoi confronti l’ordinanza cautelare proprio per il preteso reato d’omicidio.

Adesso toccherà dunque nuovamente ai giudici del riesame catanzarese di dover valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a suo carico, sulla base del ricorso formalizzato dai suoi difensori, gli avvocati Giuseppe Bruno del foro di Paola e Giuseppe Vena del foro di Castrovillari.

L’udienza è fissata per giovedì 19 ottobre prossimo.

Mentre l’inchiesta sull’omicidio di Costa, coordinata dal pubblico ministero castrovillarese Rizzaro, già corroborata da intercettazioni telefoniche ed ambientali “mirate”, prosegue, condotta “sul campo” dai carabinieri della Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano diretto dal tenente colonnello Marco Filippi.

Nel registro degl’indagati della Procura, unitamente a quello di Lagano, principale indiziato e ritenuto autore del pestaggio di giugno, compaiono pure i nomi d’altre due persone, attualmente a piede libero:

i fratelli Leonardo Campana, di 58 anni, e Franco Campana, di 56, entrambi coriglianesi e noti alle forze dell’ordine (difesi dagli avvocati Giacinto D’Urso e Antonio Marino del foro d Castrovillari). Il magistrato inquirente li ritiene complici di Lagano nella “spedizione punitiva” ai danni di Costa (Corigliano-Rossano: Cosimo Costa ammazzato di botte per un debito di 10 mila euro?). direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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