CASTROVILLARI – Ci sono sempre meno dubbi circa il possibile movente del duplice omicidio di ‘ndrangheta del 4 aprile 2022 che ebbe a vittime il 57enne pregiudicato di Cassano Jonio Maurizio Scorza detto ‘U cacagliu e la moglie 38enne di nazionalità tunisina Hedli Hanene detta Elena (lei morta da innocente poiché testimone scomoda dell’“eliminazione” del suo uomo).

La “pista” che conduce al grave fatto di sangue è quella del traffico e dello spaccio di droga.

Noi, d’altronde, l’avevamo scritto soltanto pochi giorni dopo il duplice delitto (‘Ndrangheta: due morti ammazzati e un enigmatico corriere di droga).

E l’inchiesta anti-droga che ha riguardato la piazza di spaccio di Castrovillari che venerdì scorso ha visto finire agli arresti 7 persone – tra le quali il figlio 33enne Giuseppe Scorza, mentre l’altro figlio, il 29enne Leonardo Scorza, è indagato, seppur a piede libero (leggi qui tutti i nomi degli arrestati)ha fatto emergere come ‘U cacagliu, animato dal più che probabile intento d’imporsi come “boss” nella cittadina del Pollino dove per anni aveva vissuto prima di trasferirsi in riva al mare Jonio nella vicina Villapiana non recidendo però alcun legame di tipo criminale con Castrovillari, fosse «il soggetto designato al rifornimento dei singoli spacciatori con l’ausilio di Pietro Salomone di Sibari».

Un passaggio importante dell’ordinanza applicativa di misure cautelari firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Biagio Politano.

Il luogo in cui venne ritrovata dai carabinieri la Mercedes di Scorza con dentro due cadaveri

Per la ‘ndrangheta, quella che “conta” veramente tra la Sibaritide e il Pollino, evidentemente non deponeva affatto bene l’“autonomia” con cui ‘U cacagliu gestiva il traffico di droga su Castrovillari.

Uno “sgarro” che andava punito col sangue.

Nelle conversazioni telefoniche intercettate il 19 aprile 2022 – quindici giorni dopo il duplice omicidio – tra Pietro Salomone e Carmine Anzillotta (entrambi finiti in carcere l’altro giorno) s’intuisce, a parere dei magistrati di Castrovillari, come i “soldati” di Scorza si stessero riorganizzando.

Il duplice omicidio Scorza-Hanene, finora, non ha i nomi dei mandanti né dei due supposti esecutori materiali, ma solo e soltanto quello del presunto complice dei primi:

è il 58enne allevatore incensurato di Cassano Jonio Francesco detto Franchino Adduci, attualmente a processo in Corte d’Assise a Cosenza con la sentenza nei suoi confronti attesa per il prossimo mese d’aprile (leggi qui).

Il magistrato antimafia Alessandro Riello

Secondo il pubblico ministero della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, Alessandro Riello, ‘U cacagliu e la moglie sarebbero stati ammazzati dai due killer armati di pistole nella sua masseria ubicata nelle campagne che segnano il confine tra Cassano e Castrovillari, coi cadaveri poi spostati nella stessa auto di Scorza a qualche chilometro di distanza dalla masseria di Adduci. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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